Superbonus 110%, i Comuni chiedono di poter procedere con le assunzioni straordinarie

Anci al MISE: ‘oltre al potenziamento del personale, serve semplificare l’asseverazione della conformità degli immobili’


02/03/2021 - Il segretario generale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), Veronica Nicotra, ha scritto al capo di gabinetto del Ministro dello Sviluppo economico (Mise) per chiedere che fine abbia fatto il dPCM, previsto dall’ultima legge di bilancio, che deve disciplinare il potenziamento degli uffici tecnici per far fronte alle pratiche relative al superbonus 110%.

Ricordiamo che la Legge di bilancio 2021 ha assegnato 10 milioni di euro ai Comuni per assumere in via straordinaria, nel 2021, personale a tempo determinato da dedicare agli adempimenti amministrativi relativi al superbonus 110%.

Per poter procedere con le assunzioni però, è necessario un dPCM da adottare su proposta del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e con il Ministro dell’Interno, sentita la Conferenza Stato- Città ed autonomie locali. La stessa legge di bilancio (al comma 70) non ha previsto una scadenza per l’emanazione del dPCM ma ha fissato a fine gennaio 2021 il termine entro cui i Comuni avrebbero dovuto chiedere - con motivate richieste - le somme al Ministero dello Sviluppo economico.

Se i Comuni hanno rispettato la scadenza del 30 gennaio 2021, il MISE ha già sul tavolo da un mese le richieste in base alle quali ripartire il Fondo da 10 milioni euro, ai quali la legge di bilancio prevede che i Comuni possano aggiungere risorse proprie.

Anci al MISE: ‘oltre al personale, servono semplificazioni’
“C’è la necessità - spiega Nicotra - di intervenire non solo e non tanto con assunzioni straordinarie quanto con una norma di semplificazione procedurale finalizzata all’erogazione del suddetto bonus, misura largamente condivisa da Anci Nazionale ma che rischia un forte rallentamento a causa di oggettive difficoltà operative di reperimento dei dati necessari per le certificazioni richieste agli uffici comunali”.

Su questo l’Anci ha predisposto una norma ad hoc che ha finalità di consentire l’asseverazione dei tecnici abilitati anche solo alla conformità degli immobili rispetto allo stato legittimo e alla sola condizione che gli stessi non siano stati realizzati in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto allo stesso, se prescritto dalla legislazione o regolamentazione vigente.

Ecco la norma proposta da Anci:
“All’articolo 119 del DL 34/2020, sostituire il comma 13ter con il seguente:
13-ter. Al solo fine di semplificare la presentazione di richieste per interventi che beneficiano degli incentivi disciplinati dal presente articolo, le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito allo stato legittimo degli immobili, di cui all'articolo 9-bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, possono essere riferite anche solo alla conformità rispetto allo stato legittimo alla sola condizione che l'immobile non sia stato realizzato in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità del titolo abilitativo o con titolo annullato, se prescritto dalla legislazione o regolamentazione allora vigente.”.

Fonte: www.edilportale.com

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